Franco Buffoni nasce nel 1948 a Gallarate (VA). Il rapporto con il padre, che rifiuta la sua omosessualità, segna nel profondo lo scrittore e appunto ritorna in molte delle sue opere sia in prosa sia in poesia. Nel1967 si trasferisce a Milano per frequentare l’Università Bocconi dove si laurea con lode in Lingue e letterature straniere. Stringe amicizia con i poeti Milo De Angelis, Angelo Lumelli, Michelangelo Coviello e con la figura fondamentale per il futuro movimento LGBT Mario Mieli, con le riunioni poetiche in via Col di Lana, anche talvolta con presenza di poeti di precedenti generazioni quali Giovanni Raboni, Antonio Porta, Emilio Isgrò e Giovanni Giudici. Negli anni Settanta intraprende la carriera accademica, tenendo come referente più che altro il mondo anglosassone. L’esordio poetico avviene nel 1978 nella rivista “Paragone” su invito di Giovanni Raboni; la prima silloge esce per Guanda con il titolo Nell’acqua degli occhi (1979). A essa seguono numerose raccolte, tra cui Suora Carmelitana e altri racconti in versi (Guanda, 1997), Il profilo del Rosa (Mondadori, 2000), Guerra (Mondadori, 2005), riunite poi nell’Oscar Mondadori del 2012, che si conclude con la silloge Roma (2009) e qualche inedito del suo libro seguente, Jucci. Le successive raccolte poetiche relative agli anni dieci del Duemila sono: Jucci (2014), O Germania (Interlinea, 2015), Avrei fatto la fine di Turing (Donzelli, 2015), Personae (2017), libro di poesia scritto in forma teatrale, e La linea del cielo (Garzanti, 2018). Inoltre, Franco Buffoni è saggista, traduttore e traduttologo. Dal 1989 dirige la rivista sulla teoria e pratica della traduzione poetica “Testo a fronte” e dal 1991 cura i Quaderni italiani di poesia contemporanea, pubblicati ogni due anni. Già professore ordinario di Letteratura anglo-americana e Letterature Comparate presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ha tradotto tra gli altri John Keats, Donald Barthelme, Robert Fergusson, George Gordon Byron, Samuel Taylor Coleridge, Rudyard Kipling, Oscar Wilde, Séamus Heaney e William Butler Yeats, pubblicando i due quaderni di traduzione Songs of Spring (1999) e Una piccola tabaccheria (2012). Dal 2007 scrive anche libri in prosa ibridando narrativa, biografia e saggistica, spaziando tra romanzi autobiografici come La casa di via Palestro (2014) e romanzi-saggio sotto forma di dialogo come Più luce, padre. Dialogo su Dio, la guerra e l’omosessualità (2007). Già vincitore di una passata edizione, dal 2010 presiede la giuria del Premio letterario Giuseppe Tirinnanzi. A partire dagli anni Duemila è impegnato attivamente nella difesa dei diritti civili LGBT, con libri in prosa di divulgazione quali Laico alfabeto in salsa gay piccante, romanzi-saggio in forma di dialogo come Zamel (2009), in forma di biografia quale Il servo di Byron (2012), e il peculiare Due pub tre poeti e un desiderio (2019), su George Byron, Oscar Wilde e W.H. Auden, in occasione della celebrazione dei 50 anni dai moti di Stonewall.