Senecio

Elisa Bugin (Venezia, 14.06.1985) vive a Marghera e studia all’Università Ca’ Foscari di Venezia (Laurea Specialistica in Storia, Filologia e Letterature del mondo antico). Quando ha 13 anni un suo racconto vince il premio letterario ‘Scrivere a scuola’, organizzato dal prof. Rocco Fiano, in collaborazione con giornalisti e scrittori. Il testo è pubblicato nel volume Che storie...! Tra fantasia e realtà (Alcione Editore, Marghera-Venezia 2005). Frequenta il Liceo Classico ‘Raimondo Franchetti’ di Mestre (VE), dove si diploma. Nel 2007 ha conseguito la Laurea triennale in Lettere (Letteratura greca) con la tesi Transizioni nella composizione orale dell’epica arcaica (relatore prof. Alberto Camerotto) nella quale ha studiato le forme e le tecniche di passaggio da motivo a motivo e da tema a tema nei poemi omerici come strumenti della composizione orale. Svolge l’incarico di tutor di Lettere nel corso dell’a.a. 2008/2009. Svolge l’incarico di tutor di Filosofia nel corso dell’a.a. 2009/2010. Nel 2009 collabora alla revisione dei testi greci dell’opera musicale Chronos Paradoxos della compositrice Maria Gabriella Zen. Nel 2010, con l’intervento Asylia sotto gli occhi di Artemide: considerazioni a partire da un decreto di Calidone è relatrice al convegno internazionale ‘Lo spazio ionico e le comunità della Grecia nord-occidentale. Territorio, società, istituzioni’ (PRIN 2007) a cura della prof.ssa Claudia Antonetti. La sua relazione verrà pubblicata negli atti del convegno (ETS, Pisa). Le è stata affidata la Segreteria del Convegno ‘PAIDEIA/HUMANITAS. I Classici per la scuola dell’Europa’ (26.02.2010), progetto a cura della delegazione veneziana dell’A.I.C.C., di cui è socia. Si interessa principalmente di epica greca arcaica e delle sue strutture compositive da una prospettiva oralistica; la sua nuova tesi Memoria e tecniche di transizione nelle narrazioni omeriche: studio cognitivo sull’oralità nell’epica greca arcaica (relatore prof. Alberto Camerotto) applica le scoperte delle scienze cognitive all’epica omerica per corroborarne la tesi dell’oralità e alle tecniche di transizione per dimostrarne la funzionalità narrativa e mnemonica (valida sia per il rapsodo, sia per il suo uditorio) nel processo della composition in performance.