Fulvio Fapanni è nato a Palazzolo sull’Oglio (BS) nel 1957 e scrive poesie dal 1971. Il suo titolo di studio è la licenza media inferiore. Lavora come operaio in una fabbrica di guarnizioni industriali dal 1990. Dal 1980 al 1989 ha fatto il lattaio e prima ha lavorato qualche anno come carpentiere meccanico. Nel 1983, reinterpretando il Pinocchio di Collodi in chiave esoterica, ha scritto un’opera teatrale dal titolo Né uomo né burattino. Miracolo d’amore, poi messa in scena nel 1985 dalla Compagnia Il Mazzo con la regia di Gian Bianchetti. Altro suo lavoro scritto è il Deserto di Taar, breve romanzo in prosa e poesia sempre degli anni Ottanta, mai pubblicato. Nel 1999 ha pubblicato Bagliori nell’ombra. Canti della luce, mentre nel 2006 ha segnato la prima uscita editoriale di Animus et Anima con la raccolta Erihanna l’ultima redenzione. Altra pubblicazione, Il demone dietro la porta, Animus et Anima, Agropoli (SA) 2010. Ha al suo attivo i film Sogno Lucido e Messaggeri. Si è altresì dedicato con successo alla scultura in ceramica, prediligendo figure ancestrali di mondi immaginari. Nel 1982 ha fondato il Gruppo Letterario Meteora per mettere nero su bianco, ogni tre mesi, la produzione di ciascun apprendista poeta del nascente gruppo. Proprio come una meteora, l’opuscolo pubblicato dal Gruppo è durato lo spazio di un anno, lasciando un posto vuoto e una scia nostalgica tra gli amici e gli amici degli amici. Dopo qualche anno, alcuni sopravvissuti del primo periodo e alcuni nuovi poeti e scrittori hanno deciso di ricomporre il gruppo, per cui nel marzo 1991 si è svolto il primo incontro del Gruppo Letterario Meteora e di seguito è uscito il primo numero del “Volantino di Poesia e Letteratura”, ovvero sia un’agenda costantemente aperta, su cui gli aderenti al gruppo annotano poesie, racconti, progetti e pensieri; è inoltre un costante omaggio al lettore, dono dell’intimità creativa tra il poeta o il narratore e gli amici. Nel dicembre 1991 il Gruppo Letterario Meteora è entrato a far parte del Centro Artistico e Culturale Palazzolese, affiancando la poesia alle arti figurative. Negli anni successivi sono stati avviati incontri pubblici e feste dedicate alle stagioni, dove si presentano testi poetici accompagnati da brani musicali.