Titos
Patrikios è nato ad Atene nel
1928. Durante l’occupazione nazifascista della Grecia ha partecipato
alla
Resistenza e nel 1944 ha rischiato l’esecuzione. Dal 1951 al 1954
è stato
confinato nelle isole di Makrònissos e di Aghios Efstratios.
Laureato in
Giurisprudenza all’Università di Atene, dal 1959 al 1964 ha
studiato Sociologia
e Filosofia alla Sorbonne e all’École des Hautes Études
di Parigi. Nel 1967,
dopo il colpo di Stato dei colonnelli in Grecia, è vissuto in
esilio a Parigi e
a Roma, lavorando come avvocato, giornalista, sociologo e ricercatore
(fra
l’altro all’UNESCO, a Parigi, e alla FAO, a Roma). Dal 1976 vive ad
Atene. La
sua prima raccolta di versi, Strada
sterrata, risale al 1954. Nello stesso anno fu tra i fondatori
dell’importante rivista letteraria “Epitheòrisi Technis”.
Seguirono le raccolte Tirocinio (1963), Fermata
a richiesta
(1975), Poesie (1976), Mare promesso
(1977), Controversie
(1981), Il piacere della dilazione
(1992), Poesie I, II, III (1998), La
resistenza dei fatti (2000), La Porta dei Leoni
(2002), Il nuovo tracciato (2007). Ha pubblicato
anche quattro volumi di racconti, La
banda dei tredici (1990), Orario
continuato (1993), Sulla linea di
galleggiamento (1997), Avventure su
tre zattere (2006), e numerosi e importanti saggi letterari,
sociologici e
giuridici. Ha tradotto, tra gli altri, testi di Spinoza, Lukács,
Majakovskij,
Neruda, Sait-John Perse, Valéry, Stendhal, Balzac. Poesie di
Patrikios sono
state pubblicate in tutti i Paesi europeri e in Messico, Cile, Brasile,
Egitto.
Due sue raccolte sono state tradotte in Francia (Altérations,
Parigi 1991, e Apprentissage,
Parigi 1996), una in Germania (Spiegelbilder,
Colonia 1993) e un’antologia di suoi versi è uscita negli Stati
Uniti (The Lions’ Gate, 2006). La
resistenza dei fatti è la prima e più
ampia antologia uscita in Italia. Dei numerosi riconoscimenti ottenuti
da
Patrikios si ricorda il Grande Premio di Letteratura dello Stato Greco
(1994).
Nel 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha
conferito
l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per il suo contributo allo
sviluppo dei rapporti culturali tra l’Italia e la Grecia.
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