Caterina Vicino, nata a Montemurro, vive a Latina con quattro figli e nipoti. Gli studi classici compiuti a Matera nel Liceo Duni (dove insegnò il Pascoli) e l’amore per la sua terra l’hanno indotta ad approfondire studi storico-demologici. Gli interessi hanno virato, a seguito della vincita del Premio Cortona e la pubblicazione su “Fiera”, verso la poesia. L’opera prima Serena, via dalle voci (Ed. Fontana, Matera 1984), è stata prefata da Pasquale Festa Campanile, e in seconda edizione 1991 presentata da Gabriella Sobrino. Sono seguite Poesie (Roma 1988), Il presente della foresta (Ed. del Leone, Venezia 1993), Il segno della crisalide (Lepisma, Roma 2004). Tra i riconoscimenti, il Premio Circe Sabaudia e il Minturnae-Fedele. Sono in corso di stampa a Matera, capitale europea della cultura per il 2019, poesie “sinisgalliane e racconti autobiografici in prosa poetica”. Vicino è inserita nel Settore Poeti Italiani Contemporanei curato da Paolo Valesio, Dep. of Italian Language and Literature, Università di Yale; nella rassegna I limoni, la Poesia in Italia (1993) a cura di F. De Nicola - G. Manacorda; in Aforismi Urlati 1 e 2, a cura di A. Antolisei (La Torre d’avorio, Fògola, Torino, 1998 e 2001). Ha collaborato a quotidiani e riviste, è promotrice di iniziative culturali e di diffusione della letteratura, che ha insegnato per decenni in licei di varie città. È membro del Centro Italiano dell’International P.E.N.