Senecio
     SENECIO

Direttore
Emilio Piccolo


Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
Horkheimer-Adorno, Dialettica dell'illuminismo

Recensioni, note critiche, extravaganze



Redazione
Sergio Audano, Gianni Caccia, Maria Grazia Caenaro
Claudio Cazzola, Lorenzo Fort, Letizia Lanza


Reitia: Dea della Nostra Memoria
di Federico Moro

Scheda biobibliografica

Reitia: Dea della Nostra Memoria.
Padova, Eremitani, domenica 1 Giugno 2003

Un’emozionante immersione nella vertigine del tempo, seguendo il ritmico richiamo delle viscere della terra e dell’anima: che si tratti delle proprie, terra e anima, dona al viaggio l’intensità di un’iniziazione. Sacra.

In due parole, le sensazioni a caldo di chi ha appena assistito nella cornice degli Eremitani a Padova allo spettacolo Reitia: Dea della Nostra Memoria, messo in scena da Teatrocontinuo per la regia di Nin Scolari. Certo Scolari in questo lavoro è stato più di un semplice uomo di teatro. E la ragione si trova già nel titolo, giocato sui due poli fondamentali dell’azione drammaturgica: Reitia, la Dea Grande Madre dei Veneti, e la Memoria, così umana eppure, per sorta di mitica Nemesi, senz’altro divina. 

Il Mito, quello classico alle origini stesse del teatro, è il Meta-Luogo dove Scolari colloca non solo lo spettacolo, ma parte rilevante dell’intera sua storia artistica. Reitia, infatti, rappresenta un tassello di quella ricerca denominata dall’autore I Luoghi del Mito, che, con paziente esattezza filologica e sensibilità interpretativa moderna, conduce da alcuni anni assieme agli eccellenti collaboratori e attori di Teatrocontinuo. Di passaggio ricordiamo Sulle orme di Hera, Tragoedia, Sacro e Profano, Viaggio all’Inferno, La Biblioteca del Tempo, Antigone, Troiane, Prometeo… tracce della vicenda di un Gruppo, Teatrocontinuo, e di un uomo, Nin Scolari, ad inseguirsi lungo i labirinti intellettuali e spirituali dei diversi spettacoli, risvegliando in noi sentimenti nascosti, dimenticati.

Ma Scolari, nel caso di Reitia, non si rivolge tanto ai Veneti attuali per ricordare loro un’identità perduta, anche se questo in effetti può avvenire e per molti accade. Il suo vero bersaglio è l’Uomo. Così pericolosamente sospeso nell’Universo, alla ricerca di solide radici cui connettere la propria spiritualità sofferente e inappagata, tanto in bilico sulla sottile corda della vita, sempre sul punto di spezzarsi, da avvertire l’imperiosa urgenza di un legame con qualcosa di grande, stabile, definitivo. Sacro? Forse, ma a chi legge queste note preferiamo offrire alcune suggestioni tratte dallo spettacolo stesso:

“L’uomo si coltiva come fosse pianta, s’alleva come fosse animale”,
“Poi verranno altri che vogliono sapere cosa raccontano le nostre storie”, “Qual è il principio?”, “L’albero della Memoria: scrivere per comprendere chi si è… dobbiamo impedire che il passato non sia stato mai”, “Dissolversi in acque e sorgenti” (altrove la Venetia è definita “terra d’acqua”), “Entra nella mia casa senza alcuna paura” (si tratta della Casa del Sapere, il Tempio di Reitia).

Almeno una citazione, in chiusura, per l’aiuto regista Laura Zabai, che oltre a coadiuvare Nin Scolari nel lavoro scenico è intervenuta sul materiale letterario di Brunamaria dal Lago Veneri e di quanto trasmessoci dall’Antichità, per Giuseppe Viario e il Coro Serenissima, cui si deve il fondamentale “sfondo” sonoro, per Andrea Colaianni e Chiara Defant, autori delle affascinanti installazioni sceniche e dei costumi rispettivamente, e per tutti gli attori, bravissimi e che, purtroppo, lo spazio impedisce di ricordare uno per uno, di Teatrocontinuo e Ulysses.

Di Reitia: Dea della Nostra Memoria esiste già una sorta di ideale continuazione presto in scena, era del resto impossibile esaurire gli argomenti affrontati da Nin Scolari nello spazio di un’ora e trenta, di cui contiamo di darvi conto in un prossimo futuro. Il viaggio attraverso I Luoghi del Mito prosegue…

10 giugno 2003


Per contattare la
DIREZIONE


Indice
Saggi, enigmi apophoreta
L'antico on line
Classici latini e greci

Rivisitazioni manipolazionii

La fonoteca di Senecio
Schede dei collaboratori
Recensioni, note extravaganze
La biblioteca di Senecio


In collaborazione con
VICO ACITILLO- POETRY WAVE