Artisti
Aprono
cieli chiusi
gli
artisti.
Trafiggono
galassie
inesplorate
nell'irrazionalità
del
buio siderale.
Sfogliano
pagine bianche
da
scrivere in un libro
mai
letto.
Spremono
angosce
ritrovando
goccie d'armonie
di
note irreali.
Pennellate
decise
per
l'acquarello
della
realtà.
Slanci
psichici
oltre
il dolore,
fuga
dal labirinto
della
"normalità".
Spazi
mentali
creati
dal nulla,
memorie
disperse
appese
al filo d'Arianna.
Frantumi,
cocci
di sentimenti,
rincollati
generano
mosaici
cangianti
d'umore,
sempre
diversi.
Anelito
tracotante
–
sgretolate le apparenze –
d'insopprimibile
libertà.
Ti
sarò grato per sempre,
Poesia.
Restituisci
momenti sepolti
negli
strati della memoria.
Sedimenti
di vita
cementificati
nell'impasto
di smarriti ricordi.
Come
un archeologo,
la
penna una piccozza,
per
fiaccola la fantasia,
rimuovo
la coltre di fango,
frugo
tra
le sabbie mobili
della
coscienza.
Ripago,
al fine,
la
immane fatica
di
fronte al riverbero
di
un gioiello arrugginito.
Lucido
ogni spigolo e rientranza,
rispuntano
volti con occhi parlanti,
atmosfere
colme di denso piacere,
rotti
pianti d'amore e tristezza.
Un
semplice, bianco foglio
una
delle teche
di
un grande museo
di
rinate emozioni.
Sprizzo
di gioia al cospetto
dell'ultimo
amuleto ritrovato.
Che
sia un lacero osso
o
un opale iridescente
fa
lo stesso.
In
pugno, a me pare
di
stringere un raro diamante.
Brillerà
sempre per le mie pupille.
Sedimenti
Sedimenti
di passato
s'addensano
come
scaglie sottili
lasciando
impronte
nella
polvere esalata
sotto
filtranti raggi di sole.
Leggo
tracce di ricordi
chiusi
dentro
teche cristalline.
Talvolta
s'aprono
profonde crepe
e
quel sedimento
divenuto
magma ribolle
affiorando
in superficie.
Scava
solchi e fluisce
come
il sangue
nella
mia vita.
S'incarna
nella mente
fuggendo,
poi, come un ladro
nascosto
in mezzo agli altri
sul
carro delle emozioni.