Questo so:
il fango di Cronos
non annienta Kairòs
se difesa è la barca da
Philia.
2. Go’el
Go’el,
in me
docta ignorantia
– assenzio
d’athanasìa –.
3. Dittico
biblico
Non
hanno più vino
Da un lato
all’altro del Villaggio Grande
singhiozzano
i Tuoi figli.
Natura
avvelenata
fruttifica
morte
e governanti
blasfemi
ammassano anawin.
I tuoi
preferiti,
Babbo, lo
vedi, “non hanno più vino”.
– Molti
non l’hanno
mai gustato –
Acqua di
pianto
divenga
coppa di benedizione.
Filo
Prona su
prima erba
contemplo il
Trono.
E so –
mentre m’avvolge pace:
tutto
può travolgersi
al segno del
Tuo dito,
dov’è
arrotolato
il filo
d’Aquilone.
A Fukushima
ancora trema
di rabbia la terra
e centrale
sconvolta
deturpa
figli del Sol di Levante.
Sul Mare
nostrum
in
barconi-fortuna
immigrati-acciughe
evadono
da tanfo di
sangue
e carne
abbrustolita
a ricerca
del Vaso di Pandora.
4. Santa Pasqua*
Quell’ultima cena
“Andate a preparare la Pasqua”
Infrante le regole
lavasti i piedi e:
“Pane-mio corpo; vino-mio sangue”.
Poi nel Getsemani:
“La carne è debole”.
Di fragilità
intriso,
nel giorno del Potente in battaglia?
Di tristezza,
Tu che hai riempito di risa
la bocca dei muti?
Frantumerai catene,
demolirai la croce,
trasfigurerai come sul Tabor!
Inerme.
Morto.
Paura. Sconforto.
Ritorno alle reti.
Ma ecco
cammini sul mare.
Certezza,
Pasqua
solo da Te, servita.
Tau
Flagella testa - piedi, palmo - palmo.
Dissangua.
Strangola.
Ultimo velo negli occhi.
Per me, Signore,
ti sei consegnato?
Per me,
hai pagato il riscatto,
lasciando spezzare
la tua giovane vita,
inzozzare di sputi il Tuo Volto...
Singhiozzo.
Come non rispondere al Tuo Amore
mio Diletto?
* Cfr. L. Visconti. “Eccomi”. Prefazione di Mariagrazia Carraroli, Cantagalli, Siena 2016, pp. 45; 55.
5. Poesie di Natale*
Distesa
Distesa di papaveri.
Ti ammalia, Erode?
È
sangue di innocenti da te voluta
di generazione
in generazione,
che la terra rigetta.
A Tu per TU
‘Fertilità-regalo
per dare loro vita.
Ravvisarli
certi di protezione,
in disagi, tentennamenti, buio…
Invece spaesati.
È tempo della ‘spada’. –
‘Pianto di genitori non si perde.
Angeli lo raccolgono.
Mutano
in cascata di stelle
la notte dei figli. –
m’hai svelato a tu per tu.
Grazie, Rachamin’.
* Cfr. L. Visconti, “Eccomi”. Prefazione di M. Carraroli, Cantagalli, Siena 2016, pp. 15; 17. (ndr)
6. Perché?
“Perché Epuloni si ostinano
a disprezzare / depredare Lazzari
e Tu non intervieni
a deporli dai troni?”
“Giudizio silente
già emetto,
ma lascio libertà.
Tu non vedi:
dolore, superbia…
Ma sappi:
un popolo di Lazzari
sono padroni in Paradiso;
senza neppure un goccio d’acqua,
Epuloni”.
7. Santo Sepolcro (31.1.2016)
Tetra la basilica.
Pare di udire l’urlo: “Elì, elì…”
Il foro dell’innalzamento della Croce
stringe lo stomaco.
Con fatica trattengo
conati di vomito.
Ma tomba vuota di Luce risplende.
Cristo è risorto.
Iniziata la Vittoria. Giubilo.
Canzonato,
depredato di veleno-falsità
il principe del male.
Sia per tutti l’Annuncio.
E sarà mondo nuovo.
8. Concerto
Concerto di Pace sia la Terra.
Caos oggi
divenga per Tua Arte
nuova Armonia