Non
si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
Horkheimer-Adorno,
Dialettica
dell'illuminismo
Rivisitazioni,
traduzioni, manipolazioni
Redazione
Gianni Caccia,
Maria Grazia Caenaro, Claudio Cazzola
Letizia Lanza, Vincenzo Ruggiero Perrino, Andrea Scotto
Aldo Vianello
Scheda
biobibliografica
|
1. Rievocazione
2. Per una
sintesi del tutto
3. La
mia estate
4.
Infelicità
5.
Il viaggio di un
veneziano
6. Non fiori ma opere in
versi
7. Religio 8. Bellica
9. Eretica
10. Biblica
11. Religio?
1. Rievocazione
a chi non ha sostituito Gesù
con la spada di
Maometto
Da un lampo tra le orbite
che percorrono
gli abissi
di una mente
in rivolta,
un suono di
corno
sul ciglio di
un monte
annunciò
il Salvatore.
Il paradiso
delle bestie,
la Terra,
diede un brivido
al cuore del
nuovo Adamo,
che sul
giaciglio di fortuna,
come un
aquilotto nel suo nido,
attrasse una
colomba …
E dove il
vento si fece ricamo
d’inverosimili
ghiaccioli
vi erano fate
pensose.
Ma innanzi al
fulgido bimbo
avvolto nel
riflesso di cometa
s’inginocchiarono
i re.
E per Maria e
Giuseppe
un vagito era
come un salmo
che
iniziò una lode.
Non fu diversa
da quella
che sovrastava
l’ascolto
delle umili
creature.
Sul loro dolce
sembiante
aleggiò
un profumo
di forte
commozione,
da biada
fumante!
2.
Per una sintesi del tutto
alla tridimensionalità
di Enrico Camporese
Più che sui volti ben formati
sotto un cielo
di fuoco
tra colonne a
sfondo scenico
la strage di
Erode
ha nervi
scoperti
su materiali
da pacchi
per
voli express.
Segnali di
natura emozionale
tracciano
dinamiche
per una
sintesi del tutto.
Nelle fasi di
notturno
cieco abbandono
percepito
è uno scoppio
di
lunga risata.
3. La
mia estate
Una
brezza marina
mi
accompagna ai miasmi
delle
babeliche genti.
Il
meriggio sfuma nel clima
di
labirintica città.
Grugni
da fitta selva
invadono
le calli
fuggendo
come il tempo
a
caccia di bisonti.
La
mia estate è una sbronza
da
vendemmia
Millenovecentosessantaquattro.
4. Infelicità
Un
angel dalle ali di piombo
si
è getato a capofitto
dal
cielo.
Un
como intriso di vergogna
corrse
il suo cranio.
A
guisa di quel sovrano
che
solleticò le orecchie di Eva
lo
spazzino
dei
miei verdi occhi
sarà
più che mai vorace.
In
un rogo di libri eterni
gioca
il vento della notte.
5. Il viaggio di un veneziano
Marco,
da buon
amico di Nettuno
amò
tanto il
remo e la vela
che
volle
portare il cuore,
la
patria e le
spezie
dove
alto si
levò il Drago.
Di
corrente in
corrente
o
lungo le
schiumose
intensità
dei
venti
egli
fu pari
al vessillo
che
dominò sui
mari.
In
cuor suo
affidò l’avventura,
il
buon senso
delle genti,
al
poderoso,
alato felino,
custode
di PAX
TIBI
MARCE
EVANGELISTA MEUS.
Proveniente
dagli abissi
e
dai
cavernosi porti,
creature
da
poema
assediarono
il
viaggio
solenne
quanto
un sogno.
Un
approdo
avviò la fede
sulla
Via
della seta.
Opere
da
miniato fulgore
profusero
nei
recessi del petto
un
flusso di
festa.
E
tra le anime
di bel fregio
e
d’ogni
spessore di catena
si
acuì la
mente di Polo,
che
fermò il
tempo
nel
dettare i
grandi eventi.
Dove
lo spazio
è meno curvo,
Euclide,
per
leggere tre volte
Il
Milione
agli dèi fanciulli,
pose
un leggìo
sul dorso
di
un vecchio
Titano.
6. Non fiori ma opere in
versi
agli
amici di E.
Vedova
Addio
al
ragnone
che
ha rotto
ogni logica,
l’universale
ricamo
della
pietosa
Natura.
Addio
al
pinturacchio
per
eccellenza,
le
cui tele
sono pari
al
groviglio
della sua barba.
È
stato un
Prometeo
che
per i
comuni mortali
rappresentò
Il
Tristo,
l’involuzione
umana.
Il
quasi allegro
addio
al
nulla non
ha frenato
un
tiro di
fionda
alla
sanguinaria stella
a cinque
punte.
7. Religio
Confidenzialmente
alla
fede
impressa
nel legno
di Dante
Baron
Dal mare
a te
canto, Maria.
Un
grande porto
è
pieno di veleni
e nel
risucchio
delle
rombanti
velocità
cadono
le rive.
Ma nel
connubio delle
fedi
l’Oriente
brilla in
gondola!
Regina
dei cuori,
che
attendi un varo
di
mirabile, mitica
nave,
finché
sei nel
verbo
delle
mie lunghe
notti
giocano,
i venti,
con la
stessa lena
di un fanciullo
che
ritorna agli
occhi
di chi
ti somiglia.
Dagli
abissi a te
mai giunga
una lode
senza un
fiore.
Da Quotidiana
fermezza, Supernova, Venezia 2007
Lo
spirito in
vacanza
I
Lungo la
rotta dei
nuovi cieli
ho
potuto
affrontare
l’intransigenza
del
Corano.
Le mie
lunatiche
bordate
evitarono
approdi
da sirena.
Forse
domani
ritornerò lassù.
II
Il vento
annuncia
una
grazia,
il
single della
Trinità
è
il patrono
delle
coppie di
fatto.
8. Bellica*
La barbarie in Siria mi dà ragione:
amare il nemico
è come introdurre i testicoli
nel celebrato amor contronatura.
Leggi scellerate amplificano i cronicari
e la memoria di Lepanto
più non è a difesa del veneto leone.
Fuga dal terrore nella notte
faglie del vecchio continente
sono abissi tra le colonne d’Ercole
o sotto lo schienale di Sisifo.
La Terra non sopporta
l’uomo armato.
*Nota asteriscata. Cfr. A. Vianello, Danza di parole, Supernova, Venezia 2017, pp. 132; 138.
9. Eretica*
al padre ideale
del poeta lapidario
Appena cannibalizzato
dal corpo di Cristo,
il Fürher bambino sognò
la prominenza del petto
di Maria.
Vide con gioia
che non era diverso
da quello di sua madre,
formoso
e tinteggiato dal sole.
Friggendo gli ebrei
sognò il Messia,
che su due guanciali
russava
sbavando l’infermità
del vecchio mondo.
*Cfr. A. Vianello, Danza di parole, Supernova, Venezia 2017, p. 96. (ndr)
10. Biblica
Uno stolto che ama definirsi Messner
convinse un buontempone
quasi monaco
a disegnare una salita
verso la gloria terrena.
L’opera significò lo scheletro
del committente,
che uscito da una frana
lesse queste parole di nube:
“Un vertice di pietra
non vale un piolo
della scala di Giacobbe”.
L’insetto musicale
riduce l’estate
a strumento di tortura.
Le parti più sensibili
hanno i segni
del cacciatore di sangue.
Quanto di magico uscì
dal cilindro
straboccante di portenti
piace al nemico del Creato.
Nel farsi persona
soggetta al pensiero
la verità diventò vertigine,
canto del Signore.
Dal vertice dello Spirito
cadde l’aquilotto
che perse le piume
ai margini della terra.
11. Religio?
Via Crucis
Sotto i colori a stelle cadenti
un partito superò i lunatici
con i programmi da bivio ariano.
L’ennesima Via Crucis ha convinto
un colossale Barabba e tanti Giuda
a non rifiutare l’ombra del Sinedrio.
Santi
Il futuro è nei colori a pillole.
Sulle cifre i regni della Terra
si riducono a macchia d’insetto.
Tutto degenera in strabica lente,
prevedibili sono le ferite più antiche.
Dal calendario di Faust i santi
non scendono al cuore
dominato dalle folgori.
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