1. In somno ad speciem
Sanguis autem ad solis occasum,
et deinceps in sex gradus ex lapidibus
acer revertar ad vos
nec facile in somno ad speciem.
2. En phreni
(versione in greco)
Nell’animo
Abbi anche di me pensiero
e io in tutto ti obbediṛ.
In cos’altro posso giovarti?
3. Vitae
(Vite)
Nos habemus diei
lucem ac
noctis frigore
laetamur
Nos vivimus in omni
re et
fortitudinem habemus
Divos videndi. |
Noi abbiamo la luce
del giorno e
godiamo della frescura
della notte
Noi viviamo in tutte
le cose ed
abbiamo la grandezza
di vedere gli Dei. |
4. Pulchritudo hominis
Pulchritudo hominis
Ad solitarias dissensiones
Rubrum sanguinem ego accipio.
Bellezza dell’uomo
A solitari screzii
Sangue rosso ricevo.
5. Mare Nostrum
È reale il tuo
riflesso
quando mi accompagna
nel vuoto
dei giorni?
Stare sul limite è
gioco
di pochi,
anche dove sembra
finita la schiera
di stanche
lune.
Voltarsi è rivivere
dietro di te,
soli e nonsoli,
lontani su fari
di nebbia
e con vicino
i gabbiani.
6. Anagni
Il suono delle Clarisse
arriva dopo il tramonto
del giorno prima
l’ingresso in fioche
cattedrali di spazio
argomenta il giorno
tra pini di dimenticanze.
7. Mente
Tu non hai il
tempo
e l’ombra sulla spalla,
in un caldo pomeriggio
romano,
non devi scegliere
tra conoscenza e non
conoscenza.
Spaccatura celeste
nella sala verde
dove mani agghiacciano
i miti di morte
quasi residuo del
pensiero.
Filosofia del cielo
è il tuo sonno.
Tra la pietra e
il cilindro delle
colonne
spacca l’azzurro,
dimenticati gli attimi
di vita
ma come se ancora
fosse.
Già pensato è stato
il viale
di sassi
fra pomeriggio e mare,
nel caldo astioso
del dolore
perché già corre
lo spazio largo
tra sinapsi e cellula
in acque di allora
è la tua vita che
conta
in sbalzi d’umore e
ascese di roccia
vive davanti lo sguardo
l’albero del male
come tarli
e assalti paurosi
di gioia.
Nuovamente sale
il flusso
ma arresta il
giorno,
nei labirinti
del senso.