A Stefano. Natale 2018*
e il pentagramma che vedi
altro non è
se non l’abbraccio sperduto
tra nuvole chiare
ove tu ( )
dimori
ed io
nel cuore delle pause
ti aspetto
io…
io in “assetto di volo”
tu,
sotto mentite spoglie:
un San Martino dal mantello generoso
in pieno inverno e inverno
ancora non è
ma un grammo
d’autunno in più
e qualche goccia di primavera
in meno
entrambi regali ( inesausta natura)
mentre tu) ( forse lavori
_ forse dormi_
ed io
instancabilmente
e sempre e comunque
te
veglio
*Cfr. M. Celio,
Germogli di parole. Prefazione di A. Brandalise. Postfazione di A. Tessari, MACABOR, Francavilla Marittima (CS) 2019, p. 31. (
ndr)
sotto sotto, _me nascosto
ora
leggendoti
ho ali di te
avanzo
mi tuffo oltre il
volo (inesausto doni) e poi
_una partenza sempre
un viaggio+
il mutamento
e il non tornare
-stessa strada
stesso percorso-
ma allacciato al tuo migrare
stando fermo
_te vicino
anch’io viaggio
e non ritorno