Senza titolo*
se una cosa hai da dire,
dilla con una poesia,
se non sai dirla con una poesia,
che importanza ha mai dirla.
finisce che l’azzurro, tenebra del giorno,
non riesce a circondarne la mia notte;
separato dal mondo della divisione,
il maschio si china sulla voce che è Saffo.
raggiunto ad Efeso lo stupore della sapienza,
ce ne rimase, un poco, sotto il palato:
il cammino avendo ogni strada rapito,
ed ogni strada sicura del rapimento.
*Cfr. G. Galdini,
Il disordine delle stanze (Poesie 1979-2011), puntoacapo Editrice, Novi Ligure (AL) 2012.
Bipoesia uranica
piove a Damasco (sull’umidità dei luoghi)
un inizio di temporale (dici sia frutto
d’alcune linee d’acqua che la terra avvolge)
sottile piove, maledice gli anni,
ed a Babele attende, che la danza
abbia ripresa, e che la dolce tigre
lentaveloce agguanti, ciò che resta al tempo.
la trasparenza del mondo non ne riduce la tenebra
l’acqua che corre, prigione di movimento:
tu che l’oriente hai per notte,
chiedine, a Sardi, d’ogni risposta.