Senecio
     SENECIO
Fondatore
Emilio Piccolo

Direttore
Andrea Piccolo e Lorenzo Fort



Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
Horkheimer-Adorno, Dialettica dell'illuminismo

Rivisitazioni, traduzioni, manipolazioni



Redazione
Alessandro Cabianca, Gianni Caccia, Maria Grazia Caenaro,
Claudio Cazzola
, Letizia Lanza, Vincenzo Ruggiero Perrino, Andrea Scotto


Giorgio Mobili
Scheda biobibliografica

Nostalgia della Sfinge*

Un cielo fondo più delle altre notti fonde
sbiadisce il panico (o il frangente lo risucchia)
le nostre dita unite al còmpito
chi vede il primo non vedrà il secondo.

Che diranno gli amici, i dottori, i chierici?

Tutti i legami svendo a peso di verdura
per trasformare ogni rovescio in “l’ho voluto”
urge una voce che non si attendeva
(ci vuole tempo e i tempi vanno
in senso opposto). Eppure: chi ci inganna
ci infiamma, ci sfugge ai margini?

Anche Edipo (premonito, dissennato)

si attenne a queste domande.


 

*Cfr. G. Mobili, Waterloo riconquistata. Prefazione di R. Pestarino, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL) 2014.

Venti moderni

Dopo una notte d’ansia, Salomone
riconvocò le due baldracche ed il neonato
di fronte ai magistrati, inaspettatamente
per ribaltare il suo verdetto.

Disse, ho presunto stoltamente di sfuggire
al costo della simmetria nel giusto
a me dunque la spada e la bilancia:
con una mano placa i gridi delle donne
poi smezza con l’altra l’infante.

Soppesa la metà perché un’identica
quota venga accordata alle due supplici
e di nuovo il suo occhio esperto lo ha assistito:
sono perfettamente equivalenti.

Notizia della rescissione ha già raggiunto
i sudditi che, il volto inzaccherato
si dolgono a gran voce col sovrano:
presentono che i giorni del reame
sono contati, che il ciclone cartesiano

già inghiotte prepotente l’orizzonte.

Situs inversus

Ci assicurano che è sogno ma noi
in fila seguitiamo cocciuti
tamponando col fango
un cuore imbastito a rovescio
fedeli a chi disse: andiamo
altra fortuna attende
dietro quei colli di arena
tieniti stretto il tuo barile, e cammina.

Che il diavolo ci porti
il vecchio secolo colmammo
di gemiti, e quello nuovo sputa già
su ogni folle persistenza.
Ma tu pungevi: avanti
ben altra vita chiama
e schiusi gli ultimi arpeggi
a tutto tondo, senza fallo, vedemmo

Giuda di fronte, Paolo a cavallo
Maddalena e i sette saggi
alla destra del Padre

a sinistra di tutti.

 

 

 

 

Nostalgia di Ulisse

Con tre colpi di mazzuola
rubammo il nettare
da un cavò coloniale
poi spodestati e imperturbati
rotolavamo come
cinghiali, grufando:
e se domani, se non potessi
(sottolineando…).

In manette dal rettore
con un inchino discreto
abbasso le orecchie
Wie siehst du aus! ride la donna
forse ci ha visti guarnire
il suo prossimo pasto:
vicino a me, vicino a me
(ma il sale ci scolora).

Quale incanto ci curerà
di queste voglie cannibali?
Quale manto ci restituirà

l’umanità?

.


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