Illusioni e tremori
*
Il respiro sincopato della paura
è la testa mozzata tra le mani di Perseo,
occhi rivolti verso l’Inferno
e la coscienza del soldato è triste
combattuto tra la resa e l’assalto
non trova le parole per dire
del vuoto e della sua voglia di fuggire
corpo abbandonato al suo destino.
Ma ci sono parole
di cui non si deve discorrere
ed il sonno ritma l’aria di questa notte d’attesa
così tesa e così già distesa
nel suo letto di foglie secche
resta la promessa data
ma non passa l’amore
cambia forma come l’acqua
torna per curare un antico dolore
e non si può vivere nel rimpianto
nel lento cupo morire
accettando lo schianto
ed è per questo che si deve andare
senza più nulla pesare
con l’anima leggera come la piuma del Faraone
e gli occhi accesi nel buio
del nostro labirinto.
°°°
Nell’illusione del Bene
cresce il serpente del Male
scricchiolio di ossa e dissonanza del passo
ghiaccio e sale insieme a bruciare
sulle nostre ferite nascoste
che solo il vuoto che chiamiamo attesa
potrebbe guarire.
Perché ci vuole pazienza per ritrovare il filo
delle ragioni e consolare Arianna
tradita dal perfido Teseo
ci vuole costanza e lungimiranza
affinché Didone attraverso il gelo del suo cuore
abbandonata dallo stolto Enea.
Senza lettere d’addio
vanno le vele sul mare della notte
e l’amore attende, chiusi i suoi occhi sul mondo,
il bacio dell’eterno ritorno.
*Cfr. S. Vitale, Il retro delle cose. Prefazione di G. Sica, puntoacapo Editrice, Novi Ligure (AL) 2012.