Rosso di
polpa*
Strade vuote
indosso
un cappotto grigio
sogno di abbracciare Dio Padre
Sono un’equilibrista
delle passioni
Nel bricco di oppio rosso
lampada magica
riposano i sogni
dei Greci
carovane
attraversano il deserto
dune
gobbe di cammelli
ondeggio di cammelli.
Dov’è il pellegrino
in cerca della pietà?
(scuotono teste sconvolte – chiome fluttuanti
come Medusa –
seguono il ritmo
notte – anche il rimorso)
sinuose danzano
professioniste della notte
collage ubriaco della notte
nei vestiti succinti
le prostitute ballano abbracciate
*Cfr. C. Davinio, Il libro dell’oppio. Postfazione di M. Ferrari, puntoacapo, Novi Ligure (AL) 2012.
(Borseggi)
Inseguimento
Impianto tecnologico, una
macchina del sesso
nella notte ti inseguivo nel parcheggio
con il lungo svolazzante abito rosso
mentre mi specchiavo nei tuoi occhi
scintilla mercenaria del successo
(nei tuoi occhi lucenti come spiriti)
eri bellissima, brillavi come tutte le luci di New York
nel desiderio degli amori diversi
e il vantaggio dell’incedere
elegante nelle tue spalle
in giacche avvitate di impeccabile taglio,
disinvolto nel sudore
del corpo temprato solo
dal piacere
che ti inseguiva con accanimento incosciente,
di Eros che scaglia lo strale di tutti gli eccessi
e lo sguardo insano,
tocco di classe, vero intrigo di fascino.
Fu un piacere usarti violenza,
perché ne uscivi indenne, come
l’eroe più improbabile
di ogni tempo.