Due Poesie*
L'ultima ora
Il giudizio universale
è anche l’ora
per calibrare lo sguardo
su anime precocemente
scartate dalla superficialità
di occhi troppo frettolosi.
Forse le pene e i castighi
sono lì per farci arretrare
sull’onda di una saggezza
nata sull’ultima spiaggia.
Controvento
Nel vortice di flash
che la memoria punta
sul passato ambìto
affiora nella cortina scura
del già visto altrove
il frame dell’ovvio.
Tra Giasone e Procuste
si tende il filo
della nostra resistenza
a una precarietà
avversata solo a parole.
*Cfr. E. Santese,
I luoghi e i sensi. Prefazione di E. Grandesso. Postfazione di M. Celio, Battello Stampatore, Trieste 2018, pp. 27; 53. (
ndr)
Preraffaellita il tono, chiaro l’intento
di porre sull’altare il paradosso
di donna che paladina dell’ascolto
apre orizzonti di mente e di natura
in anime pronte a cogliere il pregio
della diversità in voce dissonante
e spirito libero da vincoli e convenzioni.
Charles sa accarezzare il corpo
con sguardi leggeri e proiettati
sul ruvido stridìo di nudo e sacro
in un tempio illuminato dalla chiara
logica del pensiero sospinto a mete
di ragione troppo distanti da fissi
e immobili stalli del consueto.
*Il riferimento è all’opera Ipazia (1885) del pittore preraffaellita Charles William Mitchell.